L’artrosi tricompartimentale è una patologia cronica che si verifica quando tutti e 3 i compartimenti del ginocchio sono affetti da artrosi.
Cos’è l’artrosi del ginocchio?
Definita gonartrosi, l’artrosi del ginocchio è una patologia cronica, questa si sviluppa nelle articolazioni, con lesioni che possono solo degenerare nel tempo.
Queste lesioni aggravano la cartilagine articolare, nel dettaglio:
- menischi (è una struttura fibro-cartilaginea)
- legamenti (sono strutture fibrose che collegano un osso all’altro o mantenere un organo, variano in lunghezza e spessore)
- l’osso subcondrale (è lo strato osseo che si trova al di sotto della cartilagine)
- la membrana sinoviale (è lo strato di rivestimento della capsula articolare, fatto di cellule piatte)
Sono quattro le ossa che vengono colpite dall’artrosi, che incontrandosi tra di loro creano i compartimenti del ginocchio:
- femoro-rotulea
- compartimento femorotibiale mediale
- femorotibiale laterale
Viene denominata tricompartimentale quindi ,l’artrosi che interessa più compartimenti articolari.
La gonartrosi colpisce maggiormente le persone in età avanzata ( dai 60 anni in su) ma anche più giovani, soprattutto chi ha avuto in passato altri traumi al ginocchio o interventi chirurgici.
Chi è in età avanzata può sicuramente prevenire questa patologia evitando di praticare sport che possano danneggiare le articolazioni e favorendo invece quelli che aiutano la distensione articolare quali yoga, pilates, tai chi etc.
Riconoscere i sintomi, come si manifesta
Se si ha un dolore al ginocchio , soprattutto persistente, la prima cosa da fare è innanzitutto contattare il proprio ortopedico, prenotando una visita di controllo per non sottovalutare nulla ed avere una diagnosi corretta.
Detto ciò, è utile sapere che la gonartrosi tricompartimentale provoca l’usura della cartilagine e l’aumento del liquido sinoviale, per tanto la cartilagine può anche rompersi causando svariati sintomi, quali:
- infiammazione e dolore in un punto preciso del ginocchio
- difficoltà ad utilizzare le scale o fare movimenti simili
- rigidità articolare
- speroni ossei e ginocchio che si blocca a causa della loro presenza
- modo di camminare differente, andatura non dritta
Se quindi si nota una difficoltà notevole nell’alzarsi dal letto, con gonfiore associato, scricchioli e ridotta capacità di movimento, è possibile che si tratti di artrosi del ginocchio.
Si manifesta per svariate cause (oltre alla naturale degenerazione dei tessuti), come il sovrappeso, patologie reumatologiche,genetica, malformazioni ossee (ginocchio valgo) o interventi chirurgici di rimozione del menisco.
Cosa fare se la malattia avanza
In una prima fase della patologia, il ginocchio può necessitare solo di riposo per alleviare i fastidi ed il dolore, successivamente però tutto può peggiorare, fino a limitare il paziente nei movimenti di tutti i giorni.
Nella prima parte della visita ortopedica in caso di artrosi tricompartimentale, l’ortopedico effettua l’anamnesi al paziente (valuta, cioè, i sintomi che il paziente racconta di avere).
In secondo luogo, il medico dovrà verificare, attraverso degli esercizi e la palpazione, i movimenti che il paziente riesce (o meno) a fare, nel flettere o estendere il ginocchio.
Individuando così la zona in cui il paziente avverte dolore e per poter procedere con gli esami diagnostici.
E’ opportuno che, per effettuare una diagnosi precisa, il paziente si sottoponga ad una radiografia (da eseguire in piedi) per far sì che il medico possa valutare quanto si sia ridotto lo spazio articolare, l’ispessimento dell’osso e se vi siano osteofiti (delle escrescenze nelle articolazioni).
I trattamenti consigliati dall’ortopedico per l’artrosi tricompartimentale
La decisione, da parte dello specialista, nella terapia (anche chirurgica) varia in base alla gravità dell’artrosi, di cui al momento, è bene asserire, non vi è una cura.
Le possibilità sono:
- la gestione dei sintomi
- la prevenzione nel progredire della patologia
- l’intervento chirurgico
I sintomi quindi possono essere trattenuti, ma non fermati, rallentando l’avanzare della malattia, come:
- l’assunzione di terapia farmacologica
- fisioterapia per recuperare il potenziamento muscolare ed articolare
- terapie strumentali quali la magnetoterapia, TECAR, lonoforesi
- infiltrazioni nel ginocchio con acido ialuronico
- infiltrazioni con plasma ricco di piastrine
- infiltrazioni con cellule mesenchimali
Conseguenti a queste tipologie di trattamento, in caso anche di insuccesso verrà consigliato di intervenire chirurgicamente.
L’intervento chirurgico di protesi al ginocchio.
Se l’usura del ginocchio interessa più di un compartimento, quindi come nel caso di artrosi tricompartimentale, il chirurgo ortopedico valuterà una terapia chirurgica che richiede l’utilizzo di più protesi articolari di varie forme e dimensioni.
Le protesi che vengono utilizzate nell’intervento di artrosi tricompartimentale si chiamano protesi totali.
La protesi è un dispositivo metallico che il medico inserisce per rivestire i capi articolari del femore, della tibia e rotula.
Le protesi vengono create in titanio, perchè si integrano più facilmente con l’osso, queste vengono scelte in forma e dimensione in base alla conformazione del paziente, all’età ed al grado di artrosi.
L’intervento chirurgico è delicato ma dai risultati accertati ed apprezzabili.
Il chirurgo indicherà poi cosa fare nel post-operatorio, come:
- eseguire della riabilitazione con un fisioterapista
- camminare con le stampelle per allenare la muscolatura
- eseguire gli esercizi quotidianamente
Il paziente potrà camminare in autonomia trascorsi 15 giorni, sempre con l’ausilio delle stampelle, fino al completo abbandono dopo circa un mese.
Il recupero totale della funzionalità del ginocchio è visibile trascorsi 3 mesi dall’intervento chirurgico.